La quarta dimensione (Italiano)

E le stagioni a vicenda si sono copiate con gli stessi vuoti intermedi, gli stessi errori ortografici nelle parole, ognuna con i propri mortali detti eterni, i propri insensati chiamati profeti, vincitori conquistatori di nazioni allodosse, vinti che la vita scambiarono con la fede. Con numeri tremendi che presagiscono spauracchi, con sigilli aperti uno ad uno, a radunare gli avvoltoi del cielo per la grande cena. Felice colui che legge cose a venire e dice parole future, che cesseranno le feste e i noviluni, e il sangue si disseccherà sull’altare: e colui che dolorosamente s’addestra nella propria caduta, ormai pentito per ciò che conosce poichè gli utensili di argilla si sono frantumati e i nomi dell’inganno sono stati rivelati. E fra tutti i secoli mille anni sono stati prescelti fino alla prima resurrezione, dove i morti secondo le loro opere son stati giudicati: chi nel lago di fuoco è stato sprofondato e chi dagli occhi le lacrime ha rimosso. E ogni cosa è nata novella. È felice colui che veglia e protegge ciò che possiede, i transiti, i miracoli avanzati, la dorata ampolla dei misteri e le prime pietre delle mura: la lingua che imita ciò ch’è stato detto nei giorni della voce e ciò che nella voce non ha trovato suono: colui che nel proprio tempo in modo giusto si assomma, mentre il tempo s’è concluso. E nuovamente l’infinito e le porte dischiuse dell’infinito si sono contati secondo le quattro direzioni dell’orizzonte, secondo le tre dimensioni dell’intelligibile. E solo la quarta dimensione non è stata numerata secondo la grandezza, la minimezza dell’uomo. Chorika Traduzione: Crescenzio Sangiglio